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GIOVANE E BELLA
(JEUNE ET JOLIE)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 23 giugno 2014
 
di François Ozon, con Marine Wacth, Géraldine Pailhas, Charlotte Rampling, Frederic Pierrot (Francia, 2013)
 
Come la protagonista di BELLE DE JOUR, ma a 17 anni. Frequentare alberghi a molte stelle e anziani gentiluomini di lusso e ritornando come niente fosse alla cena in famiglia fa pensare subito all'immenso Bunuel.

Il tema è allora lungi dall'essere nuovo. E il passaggio dalla prima esperienza sulla spiaggia delle vacanze che, come succede, può anche non risultare il massimo, alle lusinghe della carriera via Internet della studentessa call girl è magari un po' spiccio. Ma è un fatto che Lea (Marine Wacht) è ancora più deliziosa di quanto va raccontando la campagna pubblicitaria del film. Così, siamo in tanti ad essere pronti a chiudere un occhio; anche perché' François Ozon è qualcuno che filma con tratto leggero e ispirato. Ma senza frugare nei disagi generazionali, nelle cattive compagnie, nemmeno nei nodi familiari. Uno, che non tenta nemmeno di spiegare l'inspiegabile.

Lea è attorniata da una madre amorevole e (probabilmente fin troppo) comprensiva; le confidenze con il fratello undicenne sono giustissime oltre che spesso esilaranti;  a scuola i risultati sono ineccepibili e nemmeno l'argent de poche viene a mancare nel giro familiare agiato che circonda la ragazza. Non prova troppo imbarazzo, ma nemmeno piacere: eppure, appena smesso, la voglia di ricominciare l'assale. Così che la scelta della giovane risulta essere una di quelle che coloro che pretendono capire ad ogni costo troveranno di certo assurda.

La forza di JEUNE ET JOLIE  è però, come spesso capita, nel suo non detto. nella sensibilità delle sequenze girate in famiglia, piuttosto che nella malizia di quelle legate al sesso. Nell'esplorazione discreta (al punto da risultare evasiva) di quella zona a cavallo fra sogno, illusione e realtà che rende così arduo e favoloso il passaggio all'età adulta. Quello spazio segreto Ozon lo occupa con la sua comprensiva discrezione, la sua eleganza non solo superficiale, l'uso delle canzoni di Francoise Hardy, la cui leggerezza non convincerà tutti, ma riafferma un certo stato di grazia. E leggerezza di un film che si riferisce piacevolmente a quella della sua più o meno incosciente protagonista.


   Il film in Internet (Google)

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